Abbiamo carattere e determinazione e lo stiamo dimostrando continuando ad organizzare i nostri piccoli eventi, nonostante la situazione sia sempre molto difficile e complicata. Lo scopo di ciò che facciamo è troppo importante per lasciarsi andare allo sconforto e mollare tutto! No, non è nel nostro DNA che ha molto forte il gene della Resistenza.

Ed è proprio sulla Resistenza che è imperniato l’evento in programma il 29 aprile presso l’anfiteatro Beppe Fenoglio di La Loggia: “Un quartetto per la Resistenza” con la brava attrice moncalierese Sara D’Amario, autrice della pièce in collaborazione col regista François-Xavier Frantz.

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UN QUARTETTO PER LA RESISTENZA

Uno spettacolo teatrale con

Sara D’AMARIO

Regia

François-Xavier FRANTZ 

“Nel Cuneese, tra Barge e Bagnolo, durante la Resistenza due donne iniziano un dialogo per la libertà, per l’onore, per la nobiltà del cuore…Leletta Oreglia d’Isola e Maria Rovano, nome di battaglia Camilla. Due donne tanto diverse: una cattolica, poetica e luminosa; l’altra comunista, poetica e concreta; una nobile, l’altra del popolo; protagoniste e testimoni della Resistenza, mosse dallo stesso fuoco per la libertà.

Le loro voci, diverse ma complementari, sono le due prime linee di forza dello spettacolo: Leletta attraverso il suo diario, strutturato come un dono, a chi lo leggerà, a chi lo ascolterà; Camilla attraverso alcune interviste.

Le altre due voci portanti sono di due uomini, anche loro molto diversi: Pompeo Colajanni, il comandante Barbato, e Aimaro Isola. Il primo adulto, siciliano, carismatico, trascinatore, preparato dal punto di vista militare e strategico. L’altro un adolescente, fratello minore di Leletta , che osserva tutto con sensibilità, profondità e passione; qualità che lo porteranno a scrivere  Paesaggi Partigiani, a dare voce alla natura in modo poetico pensandola come un essere dotato di una memoria propria e concreta. Oltre a farlo diventare uno degli architetti più celebri d’Italia.

Questo è uno degli aspetti della Resistenza che lo spettacolo vuole mettere in luce: persone con sensibilità, cultura, provenienza radicalmente diversa, ai poli opposti della società italiana di allora, che si sono unite in nome di una causa fondamentale, vitale per tutti, e che ci hanno lasciato messaggi di speranza univoci e potenti. La nobiltà d’animo e di cuore  non dipende dalla nascita ma dalle nostre scelte. Le loro parole dimostrano un’intelligenza eccezionale, delineano modi diversi di lottare per la pace, malgrado idee politiche, genere, sensibilità religiosa, sensibilità umana differenti e contrastanti.

Il tempo che stiamo vivendo noi oggi è ideale per invocare la pace. E per parlare di consapevolezza e di impegno in un momento di confusione.

Le due donne e i due uomini, le loro parole, le loro voci, le loro azioni, si rinnovano attraverso un’attrice, sola in scena insieme alle infinite possibilità di giocare con ombre e luci, alle variazioni del suono, alla dimensione evocatrice di semplici oggetti concreti a cui può dare vita.

Lo spettacolo sarà un duetto tra Leletta e Camilla, così diverse, abitate ognuna da un’energia specifica: la Fede e l’etica per Leletta; l’intuito e le conoscenze scientifiche per Camilla, che era ostetrica. Senza dimenticare il loro pragmatismo, la loro ironia e anche il loro umorismo che sono una lezione di vita, di empatia, di umanità e d’amore per l’altro.

Il duetto diventa ogni tanto un quartetto con le voci dei due uomini. Dare voce anche ai due uomini attraverso una voce sola, femminile, per non cerare nessuna barriera, nemmeno di genere, per fare intravvedere che intelligenza, coraggio e sensibilità non hanno sesso.

RESISTERE IERI. RESISTERE OGGI. RESISTERE DOMANI.

Parlare di Resistenza oggi? Sì!

Non solo per rivitalizzare la Storia (ma di Resistenza le cronache di questi giorni sono piene n.d.r.) ma per creare un ponte tra generazioni.

Attraverso Leletta e Camilla, due donne semplici ed eccezionali, il loro esempio, insieme a quello di Barbato, del giovane Aimaro e delle tante donne e uomini che saranno ricordati, si  metteranno  in luce i legami tra i sacrifici fatti da chi ha lottato per offrirci la libertà e l’emergenza che condividiamo tutti oggi: conservare, rivendicare e difendere la libertà, affermare i nostri modi di resistere, di essere resilienti, di fronte alle incredibili difficoltà della nostra epoca e dei nostri giorni.

L’Aristocratica, l’Ostetrica, il Comandante e il giovane Poeta hanno saputo dissolvere tutte le barriere di tutti i generi, per lottare insieme, agire, resistere, rischiare la vita per qualcosa di così speciale: nessun sostantivo astratto sa essere più concreto della parola “libertà”.

Ce ne accorgiamo quando rischiamo di perderla…

I giovani e i giovanissimi vedranno che le eroine e gli eroi sono spesso persone non appariscenti, che fanno azioni concrete eccezionali ma anche quotidiane, che l’eroismo e la modestia, la fama e la discrezione non sono antagonisti.

Le voci di Leletta, di Camilla, di Barbato, di Aimaro e della natura che ha partecipato alla resistenza offrono un messaggio dal valore inestimabile, senza barriere, senza limiti, vitale per tutte e tutti, in modo duraturo, fino a noi, fino ad oggi.”

Ed ecco l’ultimo evento in programma prima della pausa estiva che servirà ad organizzare la stagione autunno inverno e primavera del 2022/2023. Si tratta di un altro spettacolo al “femminile” con Laura Cotza che sarà diretta da Alessandro Falco, autore dell’opera

NON HO PAURA DI ESSERE DONNA

Laura Cotza e Alessandro Falco, artisti Torinesi.

Laura Cotza attrice e cantante la cui formazione canora è iniziata  circa vent’anni fa, mentre quella teatrale 18 anni fa con la compagnia artistica Tedacà di Torino. Un percorso di formazione iniziale di tre anni a cui sono seguiti 12 anni di formazione continua, spettacoli teatrali e canori sempre all’interno della compagnia, con il Teatro Biondo Stabile di Palermo nel 2006, in più diversi stage teatrali e canori anche esternamente.

Alessandro Falco cantante con formazione ed esperienza ventennale, performer e regista di alcuni spettacoli tra cui InCanto – voci di donne, con la compagnia Tedacà.

DUE PAROLE SULLO SPETTACOLO

“Una Donna in carriera, dall’aspetto sofisticato e sicuro, attraversa un aeroporto impugnando con decisione la sua borsa da viaggio.

Una Mannequin, dal passo seducente, sfila per una famosa Maison…

Una Donna dinamica e coraggiosa, salta giù dalla metropolitana per recarsi al lavoro…

Una Moglie e Madre completamente dedita alla famiglia…

Una giovane Donna guarda con speranza al futuro e sogna di trovare la strada per la Felicità…

Una, tante donne…

Simili e totalmente diverse tra loro, esattamente come lo è la realtà rispetto a quanto ci appare.

Frugando nella borsa di ciascuna si può intuire parte del loro vissuto, sia che si tratti di mogli, madri, barbie, donne innamorate, sedotte e respinte o, peggio ancora, di vittime di violenza.

Esattamente come la borsa di ogni Donna sa accogliere e custodire l’intimità di colei che la utilizza, talvolta quella stessa borsa può arrivare a pesare quanto un macigno, poiché contiene la sua intera vita e cela segreti inenarrabili.

Ma voi avete mai pensato a tutto questo? 

Vi siete mai messi davvero nei panni di una Donna?

Attraverso questo lavoro il regista Alessandro Falco e la caleidoscopica Laura Cotza, partendo da una borsa, di per se’ portatrice di personalità, di completamento, di bellezza, di armonia e di benessere,  ma – al tempo stesso – fedele custode dei pensieri più nascosti, delle paure, dei dubbi, dei dolori e dell’insoddisfazione di ogni Donna, ci conducono in un viaggio fantastico in cui è protagonista l’universo femminile, mettendo in luce la versatilità e la magia dell’Essere Donna, nonostante tutto.”

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